L’uomo, dietro minacce, obbligava un minorenne di 17 anni a rapine e spaccio per farsi pagare un debito di 12mila euro. Arrestato il pusher senza scrupoli residente a Lissone.
Monza – Ha spinto un ragazzino di 17 anni a vendere per lui marijuana e commettere rapine, per ripagarlo di un debito di circa 12 mila euro. Dopo un anno di indagini dei carabinieri di Monza, e’ finito in manette uno spacciatore rumeno di 37 anni, che si faceva chiamare dai clienti e dai complici “dio”.
Le indagini sono partite dopo l’arresto di un 17enne accusato di tre rapine a mano armata a due supermercati ed un tabaccaio. Il minore aveva confessato ai militari di essere stato costretto a compiere quei reati, per la necessità di onorare un debito di circa 12 mila euro con il proprio fornitore, dal quale aveva recentemente ritirato 2,5 kg di marijuana, che poi gli sarebbero stati rubati.
Una volta individuato il pusher, residente a Lissone (Monza), i militari analizzavano il telefonino del 17enne, estrapolando tutte le conversazioni con il creditore, dalle quali è chiaramente emerso come il minorenne eseguisse tutto quello che gli veniva chiesto. Arrestato in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Monza, il rumeno dovrà rispondere di spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di aver consegnato le sostanze a un minorenne.