Notificato alla donna un “rinvio obbligatorio della pena” in ragione della bimba di tre mesi per cui deve stare fuori dal carcere.
Roma – Come ampiamente annunciato Ana Zahirovic, la trentunenne di origini croate che nei giorni scorsi era stata arrestata dai carabinieri di Pomezia perché deve scontare trent’anni di carcere, è già tornata libera, beneficiando del “rinvio obbligatorio della pena” che le spetta perché deve accudire l’ultimo bambino, il decimo, che ha appena tre mesi.
148 colpi messi a segno, l’ultimo nel centro della Capitale nell’agosto dell’anno scorso, un cumulo di pena giunto oltre i trent’anni, eppure “lady scippo” ha già lasciato Rebibbia, dove l’avevano condotta nei giorni scorsi i carabinieri di Pomezia, per tornare al campo rom di Castel Romano. Una delle borseggiatrici più abili d’Italia, con un curriculum criminale cominciato già a sette anni, Ana continua a dimostrarsi abile anche nell’infilarsi tra le pieghe della normativa che vieta alle madri con bambini in fasce di rimanere in carcere. Così “Lady scippo” ha continuato a delinquere intervallando decine di colpi – terreni di caccia preferiti le stazioni di Milano e Roma ma puntate anche a Brescia e Pisa – ad una decina di maternità, figli che come questa volta le hanno risparmiato più volte le manette e soprattutto il carcere.