Presa la banda albanese che rubava gioielli in Riviera e investiva in droga: 61 arresti [VIDEO]

Sequestrati 8 milioni di euro tra hashish e cocaina. Un carabiniere sospettato di complicità. Sarebbero responsabili del furto in casa di Pierina Paganelli, la pensionata uccisa a Rimini.

Rimini – Da un lato i ladri specializzati in oggetti di lusso, dall’altro i narcotrafficanti. Due gruppi criminali, legati tra loro e composti da individui di origine albanese, sono stati smantellati grazie a un’operazione condotta dai carabinieri della compagnia di Rimini e di altre città italiane. L’inchiesta, coordinata dalla Procura romagnola sotto la direzione del PM Davide Ercolani, ha portato all’arresto di 61 persone. Solo all’alba di oggi sono state eseguite 39 misure cautelari. Tra gli arrestati figura anche un carabiniere in servizio a Rimini, sospettato di collaborare con la banda dei rapinatori.

Lo scorso anno, oltre ai furti in abitazioni, il gruppo criminale si sarebbe reso responsabile di una violenta rapina ai danni di un uomo di mezza età, al quale fu sottratto con la forza un Rolex dal valore di 45mila euro. Le indagini hanno rivelato che la vittima sarebbe stata segnalata ai rapinatori proprio dal militare, che la scortò fino a casa indicando la sua posizione ai complici nascosti nelle vicinanze. Il gruppo sarebbe inoltre coinvolto nel furto avvenuto nell’abitazione sequestrata di Pierina Paganelli, sebbene le indagini siano ancora in corso. In quell’occasione, i ladri rimossero i sigilli e smurarono una cassaforte, poi ritrovata vuota in un campo. Tuttavia, non emergono collegamenti tra la banda e l’omicidio della 78enne.

Le due fazioni criminali operavano in modo coordinato. I furti nelle case seguivano uno schema ben collaudato, con la banda che prendeva di mira gioielli, casseforti, abiti firmati e orologi di pregio. I proventi delle rapine venivano poi reinvestiti nel traffico di stupefacenti, principalmente cocaina e hashish importati dall’estero. Il valore complessivo della droga sequestrata è stato stimato in oltre otto milioni di euro, ma una volta tagliata e distribuita avrebbe generato profitti per circa 25 milioni di euro. Tra i presunti complici della banda figura anche un carrozziere riminese, attualmente sotto indagine, che avrebbe modificato gli interni di alcuni veicoli per creare nascondigli adatti al trasporto della droga.

Le indagini sono state avviate nel marzo 2024 dopo una serie di furti messi a segno lungo la Riviera romagnola. Già il 19 gennaio, quattro membri della banda erano stati arrestati tra Rimini e Riccione. In poco tempo, il gruppo aveva accumulato un’ingente quantità di beni di lusso, tra cui 40 orologi di marca dal valore complessivo di 800mila euro, capi d’abbigliamento esclusivi e 20mila euro in contanti, frutto dell’attività di spaccio. Nel corso delle perquisizioni sono state inoltre trovate armi da fuoco, tra cui fucili carichi con relative munizioni, rubati tra la Romagna e la Lombardia.

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