“Questa mostra apre gli occhi”, lo sguardo dei visitatori di “Oltre il Manicomio”

Un viaggio tra lo sdegno e lo stupore per chi ha partecipato alla rassegna che ripercorre la storia della psichiatria fino ai giorni nostri.

Milano – Sdegno e stupore nei commenti dei visitatori alla mostra “Oltre il Manicomio” del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, che ieri ha salutato la città meneghina con un “arrivederci a primavera”. Oltre 1600 persone, tra cui diversi psicologi, operatori sociosanitari, insegnanti, avvocati ed esponenti del mondo politico, hanno visitato una mostra che percorre la storia della psichiatria, dagli inizi ai giorni nostri, mettendo in rilievo le contraddizioni di una disciplina riformata solo in apparenza, perennemente in bilico tra medicina e controllo sociale, ma sempre più sbilanciata verso quest’ultimo.

L’album dei visitatori è riempito con frasi di ringraziamento e incitazione a continuare: Importante divulgare queste realtà tenute nascoste; “Mostra molto interessante e attuale, apre gli occhi e spiega cose che non si trovano nei libri di scuola”; “È ora di cambiare”.

Secondo gli organizzatori: “La salute mentale è a sua volta malata: la riforma è stata tradita da sedicenti psichiatri basagliani che predicano bene ma razzolano male. Se il modello basagliano avesse davvero preso piede, Francesco Mastrogiovanni, Andrea Soldi ed Elena Casetto, morti di TSO, sarebbero ancora tra noi. Le linee guida ONU e OMS per la salute mentale sono il vademecum per realizzare veramente il sogno di Franco Basaglia, ma la psichiatria italiana fa orecchie da mercante.” La mostra ha chiuso con un arrivederci: “Molte persone non hanno potuto partecipare: torneremo a Milano in primavera.”

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