Prato, 4 cinesi e un italiano nei guai per evasione fiscale: sequestrate 4 aziende [VIDEO]

Sottratti al fisco in vent’anni oltre 3 milioni di euro con il trucco delle imprese “apri e chiudi”.

Prato – Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e l’emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. La Procura della Repubblica di Prato ha concluso le indagini nei confronti di cinque indagati (quattro cinesi e un italiano) con l’emissione di diversi provvedimenti: avviso di conclusione delle indagini per tre indagati (due cinesi e l’italiano) e richiesta di giudizio immediato per un altro cinese. Un altro indagato ha definito la sua posizione attraverso il patteggiamento. Nel corso delle indagini, sono state eseguite quattro misure cautelari personali coercitive e interdittive e il sequestro preventivo di quattro imprese, un immobile e disponibilità finanziarie per un importo complessivo di circa 2,2 milioni di euro.

La Guardia di finanza ha riscontrato generato una consistente evasione fiscale e contributiva protratta per un ventennio (dal 2002 a luglio 2023), con un ammontare superiore ai tre milioni di euro. Questo sistema si basava sul meccanismo delle filiere di imprese “apri e chiudi”, in cui gli imprenditori “di fatto” utilizzavano soggetti economici “di comodo” e cambiavano periodicamente i prestanome per evitare di pagare i tributi.

Gli approfondimenti investigativi condotti con il contributo della Guardia di Finanza di Prato hanno permesso di individuare un imprenditore che, nel corso degli anni, ha attribuito fittiziamente la titolarità di sette ditte individuali a vari prestanome. Ciascuna impresa cessava sistematicamente l’attività dopo pochi anni, evitando così le ripercussioni derivanti dai debiti fiscali. L’imprenditore si è così sottratto fraudolentemente al pagamento delle imposte per un ammontare complessivo superiore a 3 milioni di euro (comprese sanzioni e interessi), reinvestendo i profitti illeciti nel tessuto economico di Prato, acquistando, tra l’altro, un magazzino del valore di oltre un milione di euro.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa