Il blitz della Guardia di finanza e Ufficio delle Dogane. Smantellato un traffico da oltre 200mila dosi, 3 arresti.
Livorno – Ancora un maxi sequestro di droga al porto della città toscana: la Guardia di finanza e l’Ufficio delle Dogane hanno scoperto tre sospetti che di notte si aggiravano intorno a un container. Sono stati bloccati mentre stavano scaricando decine di panetti di cocaina pura, per un totale 55 chili. Un business da oltre 20 milioni di euro. La droga è stata sequestrata e i tre soggetti sono arrestati e portati in carcere a Livorno. Si tratta dell’ennesimo importante significativo risultato nella lotta al traffico di stupefacenti realizzato dai Finanzieri di Livorno e dai funzionari del locale Reparto Antifrode dell’Ufficio delle Dogane.
Fondamentale è stata ancora l’analisi dei rischi svolta da ADM e GdF che ha permesso di individuare diverse spedizioni dal Sud America e, pertanto, è stato deciso di effettuare controlli approfonditi anche nelle ore notturne. I sospetti sono stati confermati dalle successive attività svolte congiuntamente: sono stati notati soggetti che s’aggiravano nel pieno della notte intorno ad un container.
I tre intrusi sono stati prontamente bloccati, messi in sicurezza e identificati nel mentre stavano scaricando decine di panetti contenenti cocaina pura, per un totale 55 kg.
La droga è stata sequestrata e i tre soggetti sono stati quindi arrestati e tradotti in carcere a Livorno, con immediato avviso alla Procura della Repubblica di Livorno.
Il rilevante sequestro operato segna un ulteriore tassello a favore della lotta al narcotraffico sul territorio nazionale ed è il risultato di una quotidiana e sistematica attività di controllo “sul campo”, svolta senza soluzione di continuità nell’importante scalo labronico, anche a tutela degli operatori e dell’utenza portuale.
Lo stupefacente, dopo essere stato campionato ed analizzato dal laboratorio della Locale Agenzia delle Dogana, su disposizione della Procura della Repubblica verrà distrutto presso l’inceneritore e così strappato alle piazze di spaccio ove avrebbe fruttato, alla criminalità organizzata, oltre 200mila dosi per un valore complessivo superiore ai 20 milioni di euro.