Elezioni Usa: le gaffe “a stelle e strisce” dei candidati, tra americanate e colpi di scena

Secondo un’indagine dell’Abc News il 59% degli americani considera entrambi i politici in lizza, Biden e Trump, troppo in là con gli anni.

Roma – Se è vero che in America può succedere tutto e il contrario di tutto, ci sono episodi in questa campagna elettorale che molto spesso fanno sorridere e qualche volta lasciano a bocca aperta tra il serio e il faceto. Negli Usa che si apprestano a scegliere a novembre un nuovo presidente, Biden e Trump i due volti dello scontro, è anche accaduto che un deputato vincesse le primarie in New Jersey da morto. Donald Payne, deceduto di infarto a 65 anni ad aprile, è entrato in finale per un collegio alla Camera dei Rappresentanti perché al momento della sua scomparsa era troppo tardi per toglierlo dalla scheda. E poi la notizia schock, ha vinto. Payne difendeva il seggio in un collegio profondamente democratico. In politica era un figlio d’arte: il padre Donald Payne Sr. è stato il primo afro-americano eletto al Congresso nello Stato del New Jersey.

Ma il caso Payne non è l’unico a raccontare le “americanate” che solo in America possono accadere. Ci sono siparietti, gaffe e campagne a “stelle e strisce” per aizzare le folle. In questo Donald Trump è un campione. Prima le t-shirt e le tazze con la foto segnaletica del suo arresto scattata nella prigione di Atlanta, che in due giorni ha fruttato ben 7 milioni di euro. Poi il lancio della sua prima collezione di scarpe da ginnastica, disponibile sul sito GetTrumpSneakers.com, che ha subito sbancato tanto da mandare sold out nel giro di poche ore il modello “The Never Surrender High-Tops”, definito nella descrizione “audace, dorato e resistente, proprio come il presidente Trump”. Una scarpa in edizione limitata – soltanto 1000 pezzi -, in vendita a ben 399 dollari.

Donald Payne

Non è tutto, The Donald si è pure lanciato in una nuova avventura per risanare le sue casse e quelle del partito repubblicano, piegate dalle sempre più elevate spese legali dell’ex presidente. E ha approfittato della settimana santa per vendere le bibbie ‘God Bless the Usa’, nome ispirato alla musica del cantante country Lee Greenwood che accompagna Trump ogni volta che sale sul palco in uno dei suoi comizi. Capace di idee commerciali – spesso bizzarre – l’ex presidente Usa tornato in corsa alle elezioni è capace di monetizzare qualunque cosa. Per la non indifferente cifra di 59,99 dollari, le bibbie offerte dal tycoon contengono anche la costituzione americana, la carta dei diritti, il Pledge of Alliance (il giuramento di fedeltà alla bandiera degli Stati Uniti) e la dichiarazione di indipendenza. 

“Facciamo tornare l’America a pregare”, dice Trump nel video promozionale postato sul suo social Truth. “Tutti dovrebbero avere la bibbia in casa. E’ il mio libro preferito”, aggiunge l’ex presidente attirandosi l’ira dei cristiani d’America, già critici nei confronti dell’ex presidente che è tornato a paragonare il calvario di Gesù alle sue vicissitudini giudiziarie. E poi ci sono le gaffe, che accomunano Trump allo sfidante Joe Biden. Quest’ultimo ha messo in pericolo l’alleanza tra Tokyo e Washington, a seguito di uno degli ormai frequenti “equivoci dialettici” del presidente degli Stati Uniti. Giorni fa a Washington, l’incontro tra il primo ministro Kishida Fumio e Biden aveva visto i due leader in piena sintonia (tranne che per la vendita di U.S. Steel alla giapponese Nippon Steel, osteggiata da Biden).

Trump e la sua trovata sulla Bibbia

Ma l’incontinenza verbale del presidente statunitense ha intaccato la recente armonia dichiarata, a causa di un commento davvero poco diplomatico. Durante un discorso per la raccolta fondi, il presidente USA ha affermato: “Perché l’economia della Cina sta andando male? Perché il Giappone ha problemi? Perché li ha la Russia? E l’India? Perché sono paesi xenofobi, e non vogliono immigrati nei loro Paesi”. La risposta, controllata ma decisa del governo giapponese alla Casa Bianca, non si è fatta attendere: “È spiacevole che siano stati fatti dei commenti non fondati su un’accurata comprensione della politica giapponese”.

Durante una conferenza stampa, forse convinto che il microfono fosse spento, il presidente Usa si è lasciato scappare un pesantissimo insulto all’indirizzo del giornalista Pete Doocy, dopo che l’inviato di Fox News aveva posto una domanda sull’inflazione e sulle ripercussioni dell’aumento generale dei prezzi sulle elezioni di medio termine. “Pensa che l’inflazione abbia una responsabilità politica e incida sulle elezioni di medio termine?” ha chiesto il giornalista al presidente mentre i giornalisti stavano lasciando la East Room. Il presidente non ha affatto gradito il quesito e ha risposto con una certa dose di sarcasmo: “No, è una grande risorsa. Che stupido figlio di puttana”. Il microfono era proprio di fronte a Biden.

Joe Biden

E ancora Biden e le sue gaffe: durante il G7 in Cornovaglia, ha confuso per ben tre volte la Libia e la Siria mentre stava rispondendo a una domanda di un giornalista sulle possibili azioni che l’amministrazione intendeva intraprendere contro la Russia. E non finisce qui. Il presidente Usa ha rotto il protocollo durante l’incontro con la regina Elisabetta, che aveva invitato Biden e la first lady a prendere un the nel castello di Windsor. Al cospetto della sovrana il presidente non si è tolto gli occhiali da sole mentre veniva eseguito l’inno nazionale degli Stati Uniti. Ma forse la figuraccia più imbarazzante Biden l’ha rimediata durante la Cop26 di Glasgow, quando al presidente Usa è sfuggito un peto – “lungo e rumoroso” – in presenza di Camilla Parker Bowles. Una vicenda che ha imbarazzato, e non poco, la Casa Bianca.

Eppure certi problemi legati all’età avanzata non li ha solo Biden. Le numerose gaffe di Donald Trump rendono sempre più evidente il declino cognitivo del candidato repubblicano. E gli esperti si dicono preoccupati per la sua “pericolosa demenza”. Infatti, per quanto il miliardario sia apparso sin qui più in forma rispetto al rivale, appena tre anni di differenza lo separano dal vecchio Joe il quale con i suoi 81 anni è già il presidente più anziano della storia americana. E i momenti di confusione in occasioni pubbliche non sono più un’esclusiva dell’attuale inquilino della Casa Bianca.

Gli sfidanti alla Casa Bianca

“Oh, guarda quella Mercedes, è così bella”. Così si è espresso il repubblicano alla Conservative Political Action Conference (Cpac) riferendosi alla moglie Melania. Nonostante sia stato poi precisato che Trump intendeva fare un complimento alla sua ex responsabile della comunicazione strategica, Mercedes Schlapp, il lapsus è stato subito rilanciato dai media. In particolare, Drudge Report per molte ore ha aperto il suo sito internet con la gaffe dell’ex presidente insinuando il dubbio che The Donald non sia in perfetta salute come sembri. Alla luce di questo ultimo episodio alcuni esperti hanno sottolineato il declino cognitivo di Trump.

John Gartner, psicologo ed ex professore alla Johns Hopkins Medical School, ritiene addirittura che l’ex presidente possa soffrire di preoccupanti perdite di memoria. Secondo un’altra indagine dell’Abc News il 59% degli americani considera entrambi i politici troppo in là con gli anni. Numeri che a questo punto gli strateghi delle campagne dei due sfidanti non potranno continuare ad ignorare.

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