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Catastrofe a Valencia: oltre 200 vittime, 1900 dispersi. Il parcheggio “un cimitero” [VIDEO]

Sale ancora il numero delle vittime, oltre 360mila senz’acqua potabile. Saccheggi negli esercizi commerciali. Scatta la solidarietà nel Paese. Mezzo milione gli sfollati. Infuriano le polemiche sulla gestione dell’emergenza.

Continua ad aumentare il numero delle vittime a seguito delle devastanti inondazioni che hanno colpito Valencia e le aree limitrofe. I decessi sono saliti ormai a oltre 200 – 211 finora quelle accertate -, e i dispersi raggiungerebbero la cifra apocalittica di 1900. Tra le vittime illustri c’è anche un calciatore che aveva vestito la maglia del Valencia nelle formazioni giovanili: José Castillejo, 28 anni, sorpreso e travolto dall’evento estremo che si è abbattuto sulla Spagna.

Ma non è finita. In queste ore i sommozzatori militari della Ume sono riusciti a entrare nel parcheggio sotterraneo, totalmente allagato, dell’enorme centro commerciale Bonaire, nei pressi della città di Aldaya, e lo hanno definito senza mezzi termini “un cimitero”. Nel momento dell’inondazione, martedì pomeriggio, i negozi di abbigliamento, i ristoranti e i cinema erano aperti e in zona c’erano centinaia di persone. Il livello dell’acqua è salito fino a tre metri e il parking è diventato una vera trappola mortale. Secondo fonti dei soccorsi, citate dal giornale eldiario.es, le vittime possono essere “incalcolabili”.  I sub sono al lavoro per estrarre i cadaveri dalle auto, si temono centinaia di vittime. In mezzo a tanto orrore una buona notizia. Una donna intrappolata da tre giorni nell’auto è stata salvata in fondo a un sottopassaggio a Benetússer, uno dei luoghi più colpiti dall’alluvione.

Il parcheggio sotterraneo del centro commerciale completamente invaso dalle acque e dal fango: si teme che dentro ci siano centinaia di vittime
I sub della Guardia civil nel parcheggio sotterraneo del centro commerciale. Si teme un’ecatombe

Le operazioni di soccorso proseguono incessantemente, con migliaia di soldati e squadre di emergenza locali che scavano tra il fango e i veicoli sommersi. In un tunnel i vigili del fuoco hanno trovato vittime dentro decine di auto. Intanto altre migliaia di persone si sono messe in moto da tutto il Paese per portare cibo, acqua e medicinali e per aiutare a scavare e a sgomberare le strade dal fango e dai detriti.

Il parcheggio del centro commerciale

Polemiche su soccorsi e gestione dell’emergenza. Infuriano anche le polemiche per i ritardi negli avvisi alla popolazione: l’allarme sui telefoni dei cittadini sarebbe arrivato martedì alle ore 20 quando ormai l’acqua era alta e molte persone erano già rimaste intrappolate. Sotto accusa soprattutto il presidente della Regione di Valencia Carlos Mazón, del Partito popolare, che governa in coalizione con il partito ultraconservatore Vox, negazionista del cambiamento climatico. E’ stato investito dalle polemiche per aver negato, qualche ora prima della catastrofe, la potenza de fenomeno meteorologico Dana. A inchiodarlo alle sue gravi responsabilità non è solo il video in cui martedì pomeriggio, il giorno della catastrofe, si diceva convinto che la pioggia sarebbe calata di lì a poco, ma anche le rivelazioni raccolte dai media, secondo le quali . 

Incalcolabili i danni. La Camera di Commercio di Valencia stima che circa 4.500 imprese della provincia abbiano subito danni e che circa 1.800 di queste attività potrebbero essere state distrutte dai danni provocati dalle inondazioni. I comuni colpiti, secondo lo stesso rapporto, contano una popolazione di 845.371 abitanti, pari al 31,8% della popolazione della provincia di Valencia.

Tre giorni di lutto nazionale. Le autorità hanno annunciato tre giorni di lutto nazionale. Tutte le competizioni e le manifestazioni sportive, dalla partita di calcio Valencia-Real Madrid al Gran Premio che doveva concludere la stagione del Motomondiale, sono state sospese o rinviate.

Volontari spalano il fango
Migliaia di persone in marcia per aiutare a sgomberare da fango e detriti

La ministra della Difesa spagnola, Margarita Robles, ha dichiarato alla televisione pubblica Tve che si teme la presenza di persone ancora vive intrappolate nel fango, soprattutto chi si trovava in garage o piani bassi al momento dell’inondazione. L’obiettivo primario, ha aggiunto, è stato ed è liberare le vie d’accesso dal fango per facilitare l’arrivo degli aiuti.

L’acqua invade tutto
Il video, divenuto virale, del salvataggio di una donna e dei suoi animali

Ieri il primo ministro Pedro Sánchez, visitando il centro di coordinamento dei soccorsi a L’Eliana (Valencia), ha esortato i cittadini a seguire le istruzioni delle autorità, avvisando che la situazione non è ancora sotto controllo e invitando le persone a rimanere in casa.

Il salvataggio di un uomo da parte di alcuni abitanti di un palazzo, come in un film

Migliaia di persone senz’acqua potabile e corrente. Le conseguenze dell’alluvione sono imponenti: migliaia di persone sono rimaste senza acqua potabile, e la viabilità è nel caos. Molte abitazioni sono sommerse, diverse strade sono bloccate e scuole chiuse, specialmente nelle province di Castellón e Cadice. L’area metropolitana di Valencia, al centro della catastrofe, è parzialmente isolata: i collegamenti ferroviari saranno sospesi per almeno due settimane e le strade risultano gravemente danneggiate, anche se l’aeroporto rimane operativo.

Alcune drammatiche immagini dell’alluvione di Valencia (da X)

Secondo il Consiglio Provinciale di Valencia, circa 366mila residenti di una ventina di comuni sono ancora senza accesso all’acqua potabile. Oltre 50 mila sono senza elettricità. Le operazioni di ricerca continuano casa per casa con il dispiegamento di oltre mille soldati. Sánchez ha assicurato che ogni mezzo disponibile sarà utilizzato fino a ritrovare tutti i dispersi. Anche il re Felipe VI e Papa Francesco hanno espresso solidarietà alla popolazione colpita, lodando il coraggio di chi si è prodigato per aiutare.

Nel frattempo, oltre 50 persone sono state arrestate per sciacallaggio in esercizi commerciali danneggiati, principalmente negozi di elettronica e profumerie di marca, aggravando ulteriormente una situazione già drammatica per i residenti.

Il premier Sanchez: “È il momento dell’unità, poi verranno le responsabilità”. “È il momento dell’unità, poi verranno le responsabilità”, ha detto il premier Pedro Sanchez, che si rammarica di non poter fare abbastanza. “In questo momento centinaia di persone stanno cercando i loro familiari dispersi e decine di famiglie stanno piangendo i loro cari defunti. A tutti loro va il nostro profondo affetto”, ha detto Sanchez che, come all’inizio della crisi, ha assicurato che “il governo spagnolo mobiliterà tutte le risorse necessarie per tutto il tempo che ci vorrà per superare questa tragica situazione”. E annuncia rinforzi: “La regione di Valencia richiede più militari, macchine, finanziamenti”, per far fronte alla “seconda peggiore inondazione del secolo registrata in Europa”, per questo “il governo invierà oggi stesso 5mila soldati dell’esercito che si uniscono ai 3mila già dispiegati, e altri 5mila tra Guardia Civil e forze di polizia”.

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