Rexal Ford Francis Kaufmann

Villa Pamphili, parla la madre di Francis Kaufmann: “Gli mandavo dei soldi, Anastasia non era il suo tipo”

Francis Kaufman, truffatore americano con false identità, è accusato dell’uccisione della compagna, Anastasia Trofimova, e della figlia Andromeda. Un caso che svela anche irregolarità nei fondi pubblici al cinema.

Roma – Il 7 giugno scorso, Villa Pamphili a Roma è stata teatro di un duplice, drammatico ritrovamento: la scoperta dei corpi senza vita di una giovane donna e della sua bambina di appena undici mesi. Una storia che ha rivelato un intreccio di false identità, sogni cinematografici infranti e una violenza che ha stroncato due vite innocenti.

Le vittime: Anastasia e Andromeda

Anastasia Anatolyevna Trofimova, nata a Omsk il 21 settembre 1996, aveva 28 anni al momento della morte. La giovane russa, originaria della Siberia, era arrivata a Malta nel settembre del 2023 e lì avrebbe incontrato Francis Kaufman.

Villa Pamphili
Il luogo del ritrovamento dei corpi di mamma e figlia

Con lei è stata trovata morta la piccola Andromeda Ford, nata a Malta il 14 giugno 2024. La bambina, che avrebbe compiuto un anno di vita proprio pochi giorni dopo il tragico ritrovamento, rappresentava il legame tra Anastasia e l’uomo ora accusato del duplice omicidio.

L’accusato: un impostore dai mille volti

Francis Kaufman, 46 anni, cittadino americano con un passato criminale negli Stati Uniti, aveva costruito la sua nuova vita europea su una serie di bugie e false identità. Fuggito dagli USA dopo una serie di precedenti penali, tra cui un’aggressione con arma letale che nel gennaio 2019 gli era costata 120 giorni di prigione, l’uomo aveva reinventato se stesso come regista cinematografico.

Rexal Ford e la bimba
Francis Kaufman e la bambina

Il suo nome d’arte era Rexal Ford, un’identità che aveva utilizzato per muoversi nel mondo del cinema europeo. Ma non si fermava qui: per non lasciare tracce, Kaufman usava anche un terzo alias, Matteo Capozzi, con cui contattava compagnie di navigazione e affittacamere.

Il raggiro cinematografico: quasi un milione di euro pubblici

Una delle parti più sconcertanti di questa vicenda riguarda il mondo del cinema italiano. Il 27 novembre del 2022, è stato concesso un tax credit di 863.595,90 euro alla produzione del film “Stelle della Notte” del regista Rexal Ford. Il film “Stelle della Notte”, il presunto progetto cinematografico di Rexal Ford – alias Francis Kaufmann – non era affatto una fantasia recente ma un progetto presentato anni prima al Ministero della Cultura.

La Direzione generale Cinema del ministero della Cultura, dopo le indiscrezioni trapelate, fa sapere di essersi “immediatamente attivata per svolgere ulteriori e necessari approfondimenti” sul tax credit riconosciuto al film “Stelle della Notte”.

La relazione e i segnali di pericolo

Secondo la testimonianza della madre di Kaufman, Charlene, raccolta dall’FBI il 17 giugno, il figlio “in genere usciva con modelle e attrici, quella ragazza non era il suo tipo. So che lavorava nel mondo del cinema e io spesso gli mandavo dei soldi”.

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I rilievi sul luogo del delitto

La relazione tra Francis e Anastasia, che lui chiamava “Stella”, era nata durante il soggiorno dell’uomo a Malta. Nel giugno del 2024 era nata Andromeda e i due vivevano insieme, anche se non è chiaro se fossero effettivamente sposati.

Tuttavia, negli ultimi tempi qualcosa si era incrinato. Anastasia Trofimova aveva inviato alla mamma una mail 2 giorni prima di morire: “Con Rexal Ford le cose non vanno bene“. L’ultimo messaggio che la madre di Anastasia aveva ricevuto dalla figlia risaliva al 2 giugno: la giovane lamentava difficoltà con Kaufman, ma sperava di risolverle.

Gli ultimi giorni: da Roma alla Grecia

Nei mesi precedenti al delitto, Kaufman si era trasferito da Malta a Roma per portare avanti i suoi progetti cinematografici. Aveva incontrato diverse case di produzione nella speranza di ottenere finanziamenti per i suoi film. Kaufman aveva utilizzato una sim acquistata a Roma che sarebbe poi risultata fondamentale per rintracciarlo.

Paradossalmente, per non lasciare tracce, l’uomo aveva finito per vivere in tenda proprio nel parco di Villa Pamphili, dove sarebbero poi stati trovati i corpi di Anastasia e Andromeda.

Il delitto e la fuga

Il 7 giugno, i corpi delle due vittime sono stati ritrovati nel parco romano. Sul corpo di Anastasia non c’erano segni di violenza apparente o segno di percosse, sicuramente non ha assunto droghe. Probabilmente è stata strangolata. Stesso destino per la piccola Andromeda. Anche per la piccola, gli investigatori ipotizzano lo strangolamento come causa del decesso.

Dopo il delitto, Kaufman ha tentato di depistare le indagini chiamando un amico e dicendo: Mi ha lasciato per stare con il suo ex, non voleva più la bambina”. Una bugia per coprire l’orrore commesso.

La cattura in Grecia

L’uomo è stato rintracciato dagli agenti dello Sco sull’isola greca di Skiathos, dove si era rifugiato seguendo il progetto cinematografico che lo avrebbe dovuto portare in Grecia “sempre per un film”. I pm gli hanno contestato anche l’omicidio della 28enne russa, dopo aver inizialmente ipotizzato solo l’uccisione della bambina.

Attualmente Francis Kaufman è detenuto nel carcere di Larissa, in attesa dell’estradizione richiesta dalla procura di Roma. Se i tempi dovessero allungarsi, i pm potrebbero decidere di raggiungerlo direttamente in Grecia.

Le indagini in corso

Gli inquirenti si preparano ora a sentire anche la madre di Anastasia, mentre proseguono gli approfondimenti su tutti gli aspetti di questa complessa vicenda. Il test del DNA dovrà confermare definitivamente la paternità di Kaufman nei confronti della piccola Andromeda, elemento che potrebbe aggravare ulteriormente l’impianto accusatorio.

La procura di Roma indaga per duplice omicidio, in una vicenda che ha scoperchiato non solo un drammatico caso di cronaca nera ma anche possibili irregolarità nell’assegnazione di fondi pubblici al cinema. Tanti gli interrogativi non soltanto sul duplice fatto di sangue ma anche sui controlli effettuati prima di erogare centinaia di migliaia di euro a progetti e persone non adeguatamente verificate.

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