Alessandro Coatti biologo

Biologo italiano ucciso e smembrato in Colombia: quattro fermi

Tra i sospettati dell’omicidio di Alessandro Coatti anche una donna trovata in possesso del cellulare dello scienziato scomparso a Santa Marta il 3 aprile.

Roma – Quattro fermi in Colombia per l’omicidio di Alessandro Coatti, il biologo italiano scomparso il 3 aprile a Santa Marta, il cui corpo smembrato venne ritrovato a partire dal 6 aprile in diversi punti della città affacciata sul Mar dei Caraibi. E’ stata la Procura di Roma ad annunciare la svolta nelle indagini condotte in collaborazione con le autorità colombiane. Le misure sono state emesse dalla autorità giudiziaria del Dipartimento di Magdalena.

Alessandro Coatti era un biologo molecolare di grande talento, conosciuto per la sua carriera accademica e scientifica di eccellenza. Nato il 3 agosto 1986 a Portomaggiore, in provincia di Ferrara, e cresciuto ad Alfonsine (Ravenna), Coatti si era laureato con il massimo dei voti in Neurobiologia presso la prestigiosa Scuola Normale Superiore di Pisa, dove aveva condotto ricerche sotto la guida del professor Tommaso Pizzorusso. Successivamente, aveva conseguito un master all’University College London (UCL) e si era trasferito a Londra, dove per otto anni aveva lavorato come Science Policy Officer e poi Senior Science Policy Officer presso la Royal Society of Biology, una delle istituzioni scientifiche più rinomate del Regno Unito.

Coatti e il viaggio in Sudamerica

Alla fine del 2024, aveva deciso di lasciare il suo incarico per intraprendere un viaggio in Sudamerica, con l’intenzione di fare volontariato in Ecuador e esplorare paesi come Perù, Bolivia e Colombia. Il suo sogno, come riferito dallo zio Giovanni Coatti, era quello di stabilirsi in Sudamerica. Arrivato in Colombia il 28 marzo 2025, Coatti si trovava a Santa Marta da soli tre giorni quando è stato brutalmente assassinato.

Adescato on line, drogato per rapina e ucciso

La vicenda ha avuto inizio il 3 aprile 2025, quando Coatti, alloggiato presso l’Hotel Marovi nel centro storico di Santa Marta, è uscito per esplorare la città. L’ultima volta che è stato visto vivo, stava lasciando l’albergo in taxi, diretto presumibilmente verso il mercato cittadino o una discoteca. Il 6 aprile, alcuni bambini hanno fatto una scoperta agghiacciante nei pressi dello stadio Sierra Nevada, nel quartiere di Villa Betel: una valigia contenente la testa e le braccia di un uomo. Grazie al braccialetto dell’hotel ancora legato al polso, le autorità hanno identificato la vittima come Alessandro Coatti.

Il corpo di Coatti ritrovato smembrato in diverse zona della città

Nei giorni successivi, altre parti del corpo sono state rinvenute in diverse zone della città: un sacco di plastica contenente il torso è stato trovato nel fiume Manzanares, vicino al ponte La Platina, mentre altri resti sono stati abbandonati vicino a un mercato e sotto un ponte, nascosti in uno zainetto nero e in un sacco per il caffè. L’autopsia ha rivelato che Coatti è morto a causa di traumi da oggetti contundenti, e il suo corpo è stato smembrato post-mortem, un dettaglio che inizialmente aveva fatto ipotizzare un “messaggio mafioso” tipico di gruppi criminali organizzati. Tuttavia, le indagini hanno poi smentito questa pista, indicando una strategia volta a ostacolare le indagini.

Fin dai primi giorni, il caso ha presentato numerosi interrogativi. La Procura di Roma, coordinata dal procuratore capo Francesco Lo Voi, ha aperto un fascicolo per omicidio, collaborando strettamente con le autorità colombiane tramite una rogatoria internazionale. Un team investigativo italiano, nel quale hanno trovato posto i carabinieri del Ris, è stato inviato a Bogotá per supportare le indagini locali.

Gruppi paramilitari e la mafia

Inizialmente, gli inquirenti colombiani avevano ipotizzato un coinvolgimento di gruppi paramilitari, come il Clan del Golfo o le Autodefensas Conquistadores de la Sierra Nevada (ACSN), noti per il controllo del narcotraffico nella regione di Magdalena. La modalità dell’omicidio, con lo smembramento del corpo, sembrava richiamare i rituali di questi gruppi, utilizzati per “marcare il territorio” o inviare messaggi intimidatori.

Decisivo il contributo all’indagine fornito dai carabinieri del Ris

Tuttavia, l’ipotesi paramilitare è stata gradualmente scartata: Coatti non aveva legami con ambienti criminali, e l’ACSN ha persino pubblicato un video su X negando ogni coinvolgimento.
Un’altra pista esplorata è stata quella dello scambio di persona, con l’ipotesi che Coatti fosse stato scambiato per un emissario della mafia italiana, come suggerito da un investigatore citato dal quotidiano El Tiempo. Santa Marta, infatti, è un crocevia per il traffico di droga, con interessi di mafie internazionali, ma anche questa teoria non ha trovato riscontri concreti.

Adescato online per un incontro e la rapina

La svolta decisiva è arrivata il 28 aprile 2025, quando gli inquirenti colombiani hanno individuato il luogo del delitto: una casa abbandonata nel quartiere San José del Pando, dove sono state trovate tracce di sangue e altri indizi. Le indagini hanno rivelato che Coatti sarebbe stato adescato tramite un’app di incontri, probabilmente Grindr, utilizzata da una banda specializzata in rapine ed estorsioni ai danni di turisti stranieri, in particolare della comunità LGBTQIA+. Secondo il quotidiano Hoy – Diario del Magdalena, la banda avrebbe contattato Coatti online, fissato un appuntamento, drogato la vittima con una sostanza (forse scopolamina, nota per annullare la volontà) e tentato di derubarlo. Qualcosa, però, sarebbe andato storto, portando a un’escalation di violenza che ha culminato nell’omicidio.

Adesso è giunto il fermo di quattro cittadini colombiani, accusati di omicidio in concorso. Tra i sospettati, una donna trovata in possesso del cellulare di Coatti, un elemento chiave per ricostruire la dinamica del crimine. Le autorità hanno effettuato quattro perquisizioni nella casa abbandonata, sequestrando tre telefoni cellulari collegati al caso. Secondo quanto riferito, la banda avrebbe agito con un modus operandi consolidato: adescare turisti vulnerabili attraverso piattaforme online, derubarli e, in alcuni casi, estorcere denaro prosciugando i loro conti bancari. Nel caso di Coatti, il tentativo di rapina sarebbe degenerato in un omicidio brutale, seguito dallo smembramento del corpo per sviare le indagini. Le autorità colombiane hanno intensificato le operazioni di ricerca, esprimendo fiducia in ulteriori sviluppi a breve.

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