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Carabiniere sparò contro auto in fuga dall’alt, ora è sotto processo: “Chiesti 120mila euro di danni”

Ancona, marzo 2023. Il militare sparò a un 57enne fuggito all’alt per evitare di essere investito: imputato per eccesso colposo nell’uso dell’arma, falsità ideoloica e depistaggio.

Ancona – Fuggì all’alt intimatogli dai carabinieri mentre era a bordo di un’auto senza assicurazione, con targa clonata e patente scaduta, e durante il successivo inseguimento rimase ferito da un colpo di pistola sparato da uno dei militari in servizio. Ora l’uomo, un 57enne di Osimo (Ancona), ha chiesto un risarcimento danni di 120mila euro per le gravi lesioni riportate in quella notte del 6 marzo 2023 ad Ancona, nel quartiere Posatora. L’istanza è stata presentata lunedì scorso davanti al giudice dell’udienza preliminare Francesca De Palma, tramite l’avvocato Ennio Tomassoni. Nel procedimento è imputato un carabiniere di 49 anni, in servizio al Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Ancona, residente nel capoluogo ma originario del Lazio. Le accuse nei suoi confronti sono lesioni personali per eccesso colposo nell’uso dell’arma, falsità ideologica e depistaggio.

L’inseguimento e lo sparo

La notte dei fatti, il 57enne — alla guida di una Volkswagen Polo senza assicurazione, con patente scaduta da tre anni e targa clonatanon si era fermato all’alt intimato dalla pattuglia dei carabinieri. Dopo un inseguimento per le vie di Ancona, terminato nel quartiere Posatora, l’uomo avrebbe tentato di investire un militare facendo retromarcia.

In risposta, il carabiniere avrebbe esploso alcuni colpi con la pistola d’ordinanza. Uno dei proiettili colpì il conducente alla schiena, causandogli gravi ferite e la successiva asportazione di un rene. La vittima si è costituita parte civile e ha chiamato in causa anche il Ministero dell’Interno come responsabile civile.

Carabiniere accusato di depistaggio e falso ideologico

Oltre alle lesioni, la Procura di Ancona contesta al militare anche il falso ideologico e il tentato depistaggio, accusandolo di aver dichiarato inizialmente di aver sparato due colpi mentre, secondo le indagini, i colpi esplosi sarebbero stati tre.

L’udienza preliminare è stata rinviata al 3 novembre, quando il giudice deciderà sull’eventuale rinvio a giudizio.

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