Si finge medico di papi e cardinali e truffa famiglia con figlio minore autistico

Millantava di essere stato il riferimento sanitario di Papa Giovanni Paolo II, nonché di 54 cardinali in carica.

Roma – La Polizia di Stato di Roma, a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Roma, nei confronti di un sessantatreenne di nazionalità argentina.

L’uomo è gravemente indiziato dei reati di esercizio abusivo della professione medica sul territorio italiano, in quanto privo dell’iscrizione presso l’Albo Nazionale e del provvedimento della Regione Lazio per operare come medico straniero in Italia, e di truffa aggravata ai danni di persone offese, approfittando della loro vulnerabilità psicologica, in particolare genitori in forte apprensione per le sorti del figlio minore affetto da grave forma di autismo.

Le indagini, condotte dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Roma, hanno avuto origine dalla denuncia sporta dai genitori di un quindicenne con disturbi neurologici, i quali si erano rivolti al professionista argentino ritenendolo un “luminare” per quel tipo di patologia, sulla base di informazioni acquisite online. Da queste risultava un curriculum ben strutturato sulla pratica di terapie altamente innovative. Il sedicente medico, infatti, millantava di essere stato il costante riferimento sanitario di Papa Giovanni Paolo II, nonché di 54 Cardinali in carica, circostanze poi smentite dagli accertamenti investigativi.

Il presunto medico aveva prescritto al minore un percorso di terapia descritto come innovativo e sperimentale, basato sull’utilizzo del “trapianto di cellule staminali”, che, secondo le sue affermazioni, avrebbe portato nel tempo a un notevole miglioramento sotto diversi aspetti, da quello comportamentale a quello del linguaggio, con una riduzione dei costi delle cure. Il percorso terapeutico è durato due anni, durante i quali la famiglia ha versato circa 30 mila euro in contanti. Le somme sono state conseguite dal sedicente medico con abilità collaudata e glaciale scaltrezza, nonostante la terapia prevedesse continue somministrazioni di sostanze vietate, spesso olezzanti, con data di scadenza superata e certamente guaste.

Durante le indagini, la Polizia Postale, su delega della Procura della Repubblica di Roma, ha eseguito un’accurata perquisizione presso l’abitazione del falso professionista. Sono state rinvenute circa 400 schede personali di pazienti, ancora da identificare compiutamente, tra cui alcuni affetti da gravi forme di autismo, nonché numerose provette di laboratorio contenenti esami di urina e sangue e confezioni sigillate di medicinali scaduti da anni.

Il materiale è stato oggetto di campionatura e repertazione con l’ausilio del personale tecnico della Polizia Scientifica di Roma. Le analisi condotte dall’Istituto Superiore della Sanità hanno confermato l’assoluto divieto di somministrazione delle sostanze rinvenute, non essendo esse classificabili né come farmaci autorizzati né come integratori alimentari, e risultando soggette a specifiche procedure di smaltimento.

Oltre all’applicazione della misura personale, il Giudice per le indagini preliminari di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto il sequestro preventivo dei siti internet utilizzati dall’indagato per vendere integratori e pubblicizzare la propria attività, mediante oscuramento delle pagine web e la conseguente disabilitazione dei relativi domini, da notificare a tutti gli ISP presenti sul territorio.

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