Operazione delle Fiamme Gialle. Una volta messa in vendita sulle piazze di spaccio, avrebbe generato profitti illeciti per oltre 9 milioni.
Savona – Maxi operazione delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale contro il traffico di sostanze stupefacenti, culminata con l’arresto di cinque soggetti e il sequestro di tre tonnellate tra hashish e marijuana. L’azione operativa, sviluppata dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, è stata originata da un’accurata attività di monitoraggio che ha portato all’individuazione di un gruppo criminale. Il gruppo, approfittando di un’attività di formale copertura legata alla coltivazione legale di cannabis light, produceva ingenti quantitativi di hashish e marijuana con THC superiore ai limiti di legge.
In particolare, la coltivazione avveniva in una cascina situata in una zona impervia del basso Piemonte, completamente adibita a serra con una complessa attrezzatura composta da centinaia di lampade UV e da un sistema di aerazione forzata. Parte dello stupefacente veniva acquistato anche da fornitori stranieri, in un caso proveniente dalla Spagna, e trasportato in Italia. Successivamente, la droga veniva stoccata, lavorata e confezionata all’interno di una lussuosa villa e di due magazzini situati in una zona collinare di difficile accesso.
All’interno di questi edifici, adibiti a veri e propri laboratori, sono stati sequestrati strumenti utilizzati per l’attività illecita, tra cui estrattori, presse, bilance e materiale per il confezionamento. Il gruppo criminale gestiva anche le fasi di vendita dello stupefacente, distribuendolo in Italia e Svizzera tramite corrieri, supportati da veicoli di scorta con funzioni di staffetta, arrivando persino a utilizzare un’automedica per il trasporto.
Gli sviluppi delle indagini, condotte sotto l’egida della Procura della Repubblica di Savona, hanno permesso di trarre in arresto in flagranza di reato tutti i componenti della banda, di deferire all’Autorità Giudiziaria altre sette persone e di sequestrare tre tonnellate di droga. Agli indagati sono stati contestati i reati di: produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti (art. 73 DPR 309/1990) concorso di persone nel reato (art. 110 C.P.) ingente quantità (art. 80 DPR 309/1990) reato continuato (art. 81 C.P.). Cinque di loro sono già stati condannati, tramite patteggiamento e rito abbreviato, a pene detentive comprese tra i 5 e i 7 anni. La partita di droga sequestrata, una volta messa in vendita nelle piazze di spaccio, avrebbe generato profitti illeciti per oltre nove milioni di euro.