“Prezzolata e serva della mafia del Tav”: attacco al pg di Torino Lucia Musti

Dopo la sentenza su Askatasuna il documento N-Pci. Nordio: “Attacco ignobile nei confronti di un magistrato di altissima levatura”.

Torino – Mettere sotto accusa dentro e fuori i tribunali” il magistrato Lucia Musti, procuratore generale della Corte di Appello di Torino, in quanto “prezzolata e serva della mafia del Tav”: è l’attacco al magistrato, a pochi giorni dalla sentenza su Askatasuna, contenuto in un documento diffuso dal N-Pci (nuovo Partito comunista italiano), un comitato asseritamente clandestino legato ai Carc (Comitati di appoggio alla Resistenza per il Comunismo). L’anonimo estensore del testo si richiama all’intervento della Pg Lucia Musti – all’inaugurazione dell’anno giudiziario a Torino – in un passaggio nel quale la procuratrice aveva “sollecitato la condanna dei militanti di Askatasuna e del movimento No Tav” imputati nel maxiprocesso in via di conclusione nel capoluogo piemontese.

La stessa ‘esortazione’ è stata estesa nei confronti di Enrico Aimi, membro laico del Csm vicino a Forza Italia, che nel corso della cerimonia aveva, si legge nel documento diffuso dai ‘neocomunisti’,  “abbaiato al rischio di un ritorno agli anni di piombo“. “Tentano – prosegue il documento – di seminare sconforto, rassegnazione e diserzione dalla lotta”. Il ministro delle Giustizia Carlo Nordio esprime “profonda solidarietà al pg Musti, oggetto di una “durissima contestazione”, in un documento nel quale viene definita “prezzolata e serva della mafia del Tav”. È quanto si legge in una nota di via Arenula. “Un grande abbraccio e le mia più profonda solidarietà al procuratore Musti. Ci troviamo di fronte ad un attacco ignobile e spregevole nei confronti di un magistrato di altissima levatura morale e professionale. Un attacco che risulta anche un profondo vulnus alla democrazia e alle istituzioni stesse”, queste le parole di Nordio.

Il procuratore generale della Corte di Appello di Torino Lucia Musti

Anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi esprime la sua “piena e convinta solidarietà” al pg Musti, “per il vile attacco subito da parte di frange estremiste che mirano a intimidire chi è impegnato nella difesa della legalità e della giustizia”. “Conosco personalmente, e da anni, la professionalità, l’integrità e il coraggio con cui la dottoressa Musti ha sempre svolto il proprio lavoro, affrontando con fermezza e determinazione anche le situazioni più complesse e delicate. La sua lunga esperienza nella lotta alla criminalità organizzata e il suo impegno nella tutela dei principi dello Stato di diritto – aggiunge Piantedosi – rappresentano un esempio di servizio alle istituzioni e ai cittadini che merita il massimo rispetto e sostegno. Ho raccomandato agli organi competenti che venga garantita la massima sicurezza alla dottoressa Musti, adottando tutte le misure necessarie per tutelare la sua persona e assicurarle le migliori condizioni per lo svolgimento del proprio delicato incarico”.

Sugli stessi toni anche il commento del senatore Paolo Zangrillo, segretario di Forza Italia in Piemonte. Ancora una volta “queste frange estremiste, che nulla hanno a che fare con la dialettica democratica, prendono di mira con ferocia chi si pone dalla parte della legalità e si fa interprete della voce dei cittadini, chiedendo con forza la condanna dei militanti del centro sociale Askatasuna, polveriera dell’eversione a Torino, e dei militanti del Movimento No Tav, imputati nel maxi processo in via di conclusione nel capoluogo piemontese. Un’aggressione verbale inaccettabile – prosegue Zangrillo – perché ogni intimidazione agli Organi dello Stato è un attacco ai princìpi della giustizia e dello Stato di diritto. Dopo questo ennesimo episodio inqualificabile, chiedo con forza che il sindaco di Torino desista dallo scellerato proposito di dialogare con i violenti”.

Gasparri, Zangrillo e Rosso a Torino – foto ANSA

Musti prima di insediarsi a Torino a settembre 2024, è stata procuratore generale reggente a Bologna, distretto nel quale ha rappresentato l’accusa in due dei principali processi contro la ‘Ndrangheta al nord (Aemilia e Grimilde). Arrivando in Procura a Torino aveva assicurato “massima e personale attenzione ai processi di criminalità mafiosa e ai processi riferibili a gruppi della Federazone anarchica e informale e all’antagonismo: il primo e un fenomeno che conosco bene, – aveva spiegato – in quanto provengo da un distretto analogo a quello del Piemonte che vede gli insediamenti mafiosi ormai consolidati, inseriti nella società e nell’economia locale”.

Nei giorni scorsi il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri, al termine di un incontro con il questore Paolo Sirna e i sindacati di polizia, con il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo e il senatore Roberto Rosso, aveva dichiarato: «Se ci fosse un campionato dei cattivi, quelli di Askatasuna lo guiderebbero abbondantemente, magari loro saranno contenti per queste parole, ma per l’Italia non è un primato e questa città non lo merita”. Gasparri si è presentato – con Zangrillo e Rosso – con un cartello azzurro: “Lo Stato sta arrivando”. Gli attivisti e qualche residente di Vanchiglia, chiamati a raccolta da un tam tam di telefonate e messaggi hanno risposto con cori e insulti, ma, guardati a vista da agenti della Digos e dai carabinieri, non hanno tentato di avvicinarsi e non ci sono stati scontri.

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