Il Codacons sul caro-bollette: “Decreto annacquato, i bonus non sono risolutivi”

Il presidente Rienzi: “Dubbi anche sull’Iva ‘mobile’, uno strumento già previsto per i carburanti e che finora non ha funzionato”.

Roma – “Il decreto sulle bollette varato dal governo è un pannicello caldo che non risolve il problema del caro-energia in Italia”. Lo afferma il Codacons, commentando le misure approvate dal Consiglio dei ministri. “La montagna ha partorito il topolino, e dal governo viene fuori un decreto che contiene misure spot, peraltro per la durata di soli tre mesi – spiega il presidente Carlo Rienzi – La strada dei bonus per le famiglie numerose o in difficoltà, come dimostra l’esperienza del passato, non può rappresentare una soluzione al problema del caro-bollette, e in assenza di misure strutturali il prossimo inverno l’Italia si ritroverà nella stessa situazione odierna”. 

Dubbi del Codacons “anche sull’Iva ‘mobile’, ossia l’annunciato meccanismo per il quale oltre a un certo prezzo dell’energia, lo Stato rinuncerà all’Iva e destinerà l’eccesso di imposta alla riduzione delle bollette. Uno strumento già previsto per i carburanti e che finora non ha funzionato, e vogliamo capire a quali condizioni potrà scattare il taglio dell’Iva e in favore di chi andranno le risorse”, afferma l’associazione.

“Se da un lato è positivo l’incremento della trasparenza sulle bollette previsto dal decreto e il rinvio di due anni del passaggio al mercato libero per i clienti e le micro imprese vulnerabili, dall’altro non possiamo non rilevare come le misure inserite nel decreto non prevedano interventi strutturali per abbattere i costi dell’energia in Italia, combattere le speculazioni sui mercati e riportare la tassazione ai livelli della media europea”, conclude il Codacons.

Il decreto contro il ‘caro-bollette’ è stato approvato dal Consiglio dei ministri venerdì, con il via libera alle “misure urgenti in favore delle famiglie e delle imprese di agevolazione tariffaria per la fornitura di energia elettrica e gas naturale, di riduzione dell’onere fiscale, nonché per la trasparenza delle offerte al dettaglio”. La premier Meloni, in un video pubblicato sui social, ha spiegato che il governo ha “stanziato 3 miliardi di euro per fronteggiare il caro bollette. Siamo intervenuti – ha sottolineato – per dare una risposta immediata alla necessità del momento, ma abbiamo anche deciso di guardare al futuro con scelte di lungo periodo, perché è questo quello che serve all’Italia, scelte coraggiose e strutturali. È l’impegno che abbiamo assunto con gli italiani ed è l’impegno che intendiamo rispettare”. 

Tra gli obiettivi, estendere la platea del bonus sociale bollette con un meccanismo che assicuri il sostegno soprattutto ai più vulnerabili. Aiuti anche alle aziende e misure per efficientare il sistema. Via libera anche al disegno di legge delega al governo in materia di energia nucleare sostenibile. “Con questo intervento le famiglie con reddito fino a 25mila euro di Isee, quindi la stragrande maggioranza, potranno contare nel prossimo trimestre su un sostegno di circa 200 euro se ne faranno richiesta, significa che dovrete presentare il vostro Isee. È un contributo che salirà fino a 500 euro per chi ha già i requisiti per il bonus sociale quindi i nuclei fino a 9.530 euro”. 

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