Brutale aggressione contro un poliziotto penitenziario mentre chiudeva le celle. Uspp: “Grave insicurezza, intervenire subito”.
Salerno – Brutale aggressione ai danni di un agente della polizia penitenziaria, ieri sera, nel carcere campano, durante le operazioni di chiusura delle camere detentive: un detenuto extracomunitario della sezione comune ha colpito il poliziotto con dei pugni al volto. Il poliziotto è stato subito soccorso e trasportato in ospedale con un’ambulanza del 118. I sanitari gli hanno riscontrato un grosso ematoma al capo: la prognosi è stata di 20 giorni. L’Unione Sindacati Polizia Penitenziaria (USPP) “condanna con fermezza questa ennesima aggressione, che evidenzia la grave situazione di insicurezza all’interno del carcere di Salerno”.
“È inaccettabile che gli agenti di polizia penitenziaria continuino a subire violenze in un contesto lavorativo già di per sé difficile. Il carcere di Salerno è ormai fuori controllo, e servono misure immediate per ristabilire l’ordine”, afferma il segretario nazionale Giuseppe Del Sorbo. L’USPP richiama l’attenzione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) sulla necessità urgente “di garantire una linea di comando stabile nell’istituto salernitano, é necessario un management adeguato per tutelare la sicurezza del personale e il funzionamento dell’istituto”.
Il sindacato ribadisce “la propria solidarietà all’agente ferito e a tutto il personale di polizia penitenziaria, impegnato quotidianamente in un lavoro complesso e pericoloso, spesso senza le risorse e il supporto necessari” e chiede “un intervento immediato per affrontare la situazione critica del carcere di Salerno e prevenire ulteriori episodi di violenza. La sicurezza degli operatori deve essere una priorità assoluta”. Il vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Coordinatore della Direzione Nazionale di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli, esprime la sua solidarietà all’agente della Polizia Penitenziaria rimasto ferito.
“A lui rivolgo l’augurio di una pronta guarigione. L’ennesimo vile atto – sottolinea – compiuto da un detenuto extracomunitario ai danni di chi, nonostante le difficoltà, in un contesto di grande complessità e rischio, continua a svolgere il proprio dovere garantendo il rispetto della legge in carcere. La vicenda, chiaramente, ripropone ancora una volta le difficoltà in cui versa il sistema penitenziario italiano. A tal riguardo, il Governo deve pensare a nuove norme repressive e preventive dei fenomeni di dilagante violenza da parte dei detenuti, spesso stranieri, in tutte le carceri italiane”.