Sospetto caso di contaminazione da plutonio in impianto a Roma

Il caso riguarda un operaio dell’ex centrale di Casaccia. Accertamenti in corso dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare.

Roma – Sospetto caso di contaminazione da plutonio di un lavoratore nel Centro Ricerche di Casaccia, alle
porte della Capitale. L’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare (Isin) ha reso noto che sta “seguendo con la massima attenzione il caso di contaminazione registratosi presso l’impianto Plutonio del centro di Casaccia” che ha coinvolto un “lavoratore in servizio”. L’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare ha sottolineato in una nota che “nell’immediatezza della contaminazione ha effettuato una prima ispezione nell’impianto e ha raccolto a verbale le dichiarazioni dei responsabili sulla dinamica di quanto accaduto”.

Parallelamente, sta seguendo l’evolversi della vicenda, che “sembra al momento non prefigurare conseguenze severe” viene sottolineato aggiungendo che una seconda ispezione è stata già programmata e sarà effettuata nei prossimi giorni. “Resta, naturalmente, l’esigenza di accertare quanto accaduto e come si è potuta verificare la contaminazione di un esponente del personale – prosegue l’Isin – che dovrebbe operare
in piena sicurezza grazie ai dispositivi di protezione previsti dalle normative in materia. Compito dell’Isin è anche accertare, ove vi fossero state, falle nelle procedure di sicurezza o nella loro attuazione e raccogliere elementi per individuare eventuali responsabilità”.

Intanto l’Ansa, da fonti interne al centro, apprende che nell’impianto Enea di Casaccia sono rimasti solo alcuni grammi di plutonio, in un impianto dismesso che studiava la produzione di questo materiale dall’uranio e che dal 2003 è affidato a Sogin. Il grosso del plutonio di Casaccia è stato trasferito da tempo negli Stati Uniti. Intanto sulla sospetta contaminazione i deputati del Partito democratico Simiani, Peluffo, Di Sanzo, Laus e D’Alfonso hanno presentato un’interrogazione al ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin per chiedere “se sia stato informato tempestivamente di quanto avvenuto, di quali elementi conoscitivi disponga in relazione all’incidente e, in particolare, in merito allo stato di contaminazione del sito e al progetto al quale stava lavorando l’operaio coinvolto e se siano state messe in atto misure idonee ad assicurare la massima sicurezza e protezione sanitaria per la popolazione”.

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