Così i magistrati sul tragico incidente costato la vita alla giovanissima promessa dello sci azzurro sulle piste della Val Senales.
Bolzano – La morte di Matilde Lorenzi, 19enne promessa dello sci azzurro, avvenuta il 28 ottobre sulla pista “rossa” Grawand G1 in Val Senales, è stato un tragico incidente, “causato da un fatto meramente accidentale neppure astrattamente qualificabile come reato”. A dirlo è la Procura di Bolzano dopo che nei giorni scorsi Ernesto Carbone, consigliere laico del Csm aveva depositato la richiesta per l’apertura di una pratica per fare chiarezza sulla correttezza e sulla completezza delle indagini svolte sulla morte di Matilde.
Per questo motivo, ovvero l’accidentalità del fatto, spiega la Procura “il relativo fascicolo è stato iscritto a modello 45 (come fatto non costituente reato)” e non sono stati disposti “neppure accertamenti autoptici, ma questa Procura ha rilasciato il prima possibile il nulla osta alla sepoltura, anche per rispetto della famiglia”.
La Procura spiega inoltre che nel tratto dove si era verificato l’incidente “le stesse caratteristiche della pista erano tali da escludere qualsivoglia obbligo di attivazione da parte del gestore, non sussistendo alcuna insidia interna o esterna alla pista, che dovesse giustificare l’adozione di apposite cautele, e non ravvisandosi né da parte dei Carabinieri né da parte della Procura la violazione di alcuna regola cautelare”.