Polemica sulla dedica del terzogenito del boss mafioso sui social nel giorno dell’anniversario della sua morte, avvenuta il 17 novembre 2017.
Roma – Il terzogenito del boss mafioso siciliano Totò Riina ha reso omaggio al padre con due post pubblicati su Instagram e Facebook nel giorno dell’anniversario della sua morte, avvenuta il 17 novembre 2017. Salvuccio Riina, 47 anni, ha condiviso una foto incorniciata del “capo dei capi” di Corleone, accanto alla quale spicca un vaso contenente due rose rosse. “Lui ha vissuto, vive e vivrà sempre in Noi e con Noi”, scrive. Quasi seicento like e numerosi i commenti di approvazione: “Un vero uomo d’onore e di famiglia come non ne esistono più”, “Un grande uomo con i veri valori della famiglia: ognuno di noi combatte la propria guerra per la sua famiglia”, “Un grande uomo, non ne nascono più come lui sicuramente”, “Un uomo che sapeva cosa significa il rispetto, potete essere orgogliosi di vostro padre”, “Totò l’imbattibile, l’unico”.
Commenti che hanno scatenato la polemica, tanto che sulla vicenda è intervenuta la presidente della commissione Antimafia, Chiara Colosimo (Fdi): “Lo Stato ha vinto, Riina ha perso. Un uomo che si è contraddistinto per ferocia e malvagità; ha seminato tanto di quel sangue che nessuna ‘nostalgia’ potrà
mai cancellare. ‘Totò è stato battuto’; e di lui non resta che il ricordo di un uomo in fuga, solo e braccato, che alla fine si è dovuto arrendere alla morsa degli inquirenti e delle forze dell’ordine che gli davano la caccia”, scrive su X.
Lo scorso Ferragosto un altro post di Riina jr sempre su Instagram sollevò polemiche perché la didascalia della foto diceva: “Buon Ferragosto a tutti voi da via Scorsone 24, 90034, Corleone”. La via Scorsone, dove storicamente risiede la famiglia Riina, dal 2018 è stata rinominata via Cesare Terranova in memoria del magistrato ucciso dalla mafia a Palermo insieme al suo collaboratore Lenin Mancuso. Dopo le polemiche, sollevate anche dal comune di Corleone, Riina modificò il post scrivendo “Buon Ferragosto da Corleone”.
Carmine Mancuso, il figlio di Lenin, fondatore del coordinamento antimafia ed ex senatore, commentando il nuovo post di Riina jr dice: “È amaro constatare che, pochissimo tempo fa, dopo la non occasionale grave provocazione di Giuseppe Salvatore Riina per dileggiare la figura del giudice Cesare Terranova e del maresciallo Lenin Mancuso, avevo avvertito della gravità dell’episodio, avevo segnalato allo stesso ministro dell’Interno (senza alcuna cortese risposta) e alle istituzioni la ricostituzione in maniera rapida della struttura criminale di una nuova mafia. Era evidente che il rampollo Riina avesse dato l’eloquente segnale di avvio riproponendosi dato il suo pedigree a capo e quindi chiamando a raccolta i proseliti. Sui social vedo anche un disgustoso coro di consensi”.