Scoppia il caso Gemmato: polemiche per spot clinica di cui è socio, Fdi fa scudo

Bufera per la pubblicità di “Therapia srl”, di cui il sottosegretario detiene 10% delle quote. Pd “Destra smantella sanità”. Lui: “Bugiardi”.

Roma – Un nuovo caso scoppia nel governo e in Fratelli d’Italia: uno spot pubblicitario di una clinica privata barese, che ha tre sedi tra Bari e Bitonto, mette nel mirino il sottosegretario alla Salute, il barese Marcello Gemmato (FdI), travolto dalle polemiche politiche. Si tratta dello spot online di “Therapia srl”, di cui Gemmato detiene il 10% delle quote, sebbene le abbia messe da tempo a disposizione degli altri soci. Fratelli d’Italia fa scudo attorno al sottosegretario alla Salute, mentre le opposizioni vanno all’attacco. La pubblicità della struttura privata sul sito spinge sulla possibilità di avere accertamenti diagnostici “senza dover attendere i tempi lunghi del sistema sanitario pubblico”.

Il Pd insorge e chiede le sue dimissioni: “Lo abbiamo sempre detto. La destra non sta smantellando la sanità pubblica per sciatteria, ma per un preciso disegno. E chi ci guadagna? Solo loro, la destra. Lo spot della clinica privata, di cui il sottosegretario Gemmato è socio, è un insulto a quei 4,5 milioni di italiani che hanno già rinunciato a curarsi proprio causa di quelle liste d’attesa che la clinica promette di far saltare”, attacca la segretaria del Pd, Elly Schlein. Anche il M5S ne chiede le dimissioni e deposita una interrogazione urgente al ministro della Salute Orazio Schillaci: “Mentre quattro milioni e mezzo di italiani rinunciano a curarsi ogni anno e svariati altri milioni sono costretti a indebitarsi per accedere a visite ed esami, il sottosegretario alla Salute si arricchisce a loro spese”, attacca Marianna Ricciardi, deputata del Movimento in commissione Affari Sociali.

“È già imbarazzante che un sottosegretario al ministero della Sanità abbia quote in una clinica privata. In più fa arrabbiare che quella stessa clinica faccia pubblicità denigrando il Servizio sanitario nazionale e i tempi delle liste d’attesa”, scrive il responsabile Mezzogiorno di Sinistra Italiana Nico Bavaro. Ma Gemmato replica agli attacchi: “Una sinistra bugiarda e rancorosa che non sa più a cosa appigliarsi”, esordisce. “Le polemiche – aggiunge – stanno a zero: ho il 10% di una società senza averne alcuna responsabilità di gestione, figuriamoci poi dei contenuti del sito internet. Non esiste alcun conflitto di interessi come certifica il Garante della concorrenza”. E ancora: “con il governo Meloni e il ministro Schillaci ci stiamo occupando del problema delle liste di attesa creato dalla mala gestione di decenni di sinistra al governo”.

Per Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, “La sinistra sceglie un nuovo bersaglio su cui scagliare le proprie frustrazioni e incapacità nella gestione della sanità pubblica: il sottosegretario Gemmato. Come risulta dall’attestazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, non sussiste alcuna incompatibilità di Gemmato”, risponde Foti, al quale, tra gli altri, si associano il capogruppo al Senato Lucio Malan e Giovanni Donzelli che parla di una “sinistra ridicola”.

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