Giacomo Bozzoli

Fine della fuga: Giacomo Bozzoli fermato nella sua villa di Soiano del Garda

Dopo 10 giorni di latitanza è stato arrestato il 39enne ex imprenditore condannato all’ergastolo per l’omicidio dello zio, ucciso e gettato nell’altoforno della fonderia di famiglia.

Brescia – E’ stato arrestato nel pomeriggio dai carabinieri Giacomo Bozzoli, l’uomo condannato in via definitiva per l’omicidio dello zio Mario e la distruzione del suo cadavere nel forno della fonderia a Marcheno in provincia di Brescia l’8 ottobre 2015.

Alle 17,45 di oggi i carabinieri del comando provinciale di Brescia hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dalla procura della Repubblica di Brescia a carico dell’imprenditore, che si era dato alla fuga e aveva fatto perdere le proprie tracce. L’uomo è stato rintracciato nella propria villa di Soiano, nella sponda bresciana del lago di Garda.

Giacomo Bozzoli, da turista in Spagna a latitante

Nelle scorse ore, era stato ascoltato il figlio di Giacomo Bozzoli, che ha appena 9 anni, e che era con i genitori fino al primo luglio quando il padre è scappato dopo la condanna. Secondo quanto ricostruito, il bambino, ascoltato in audizione protetta, ha sostanzialmente confermato la versione della madre riguardo al viaggio in Spagna: prima una tappa in Costa Azzurra, poi la visita all’acquario di Valencia e infine l’arrivo a Marbella, dove il padre lo avrebbe salutato per proseguire la fuga da solo.

Bozzoli con la famiglia era stato in Costa Azzurra e poi in Spagna, Velencia e Marbella. Dal sud della Spagna la polizia iberica aveva fatto sapere alle autorità italiane che le telecamere del resort Hard Rock avevano ripreso il 39enne il 30 giugno, un giorno prima della sentenza definitiva. Nelle immagini si vede il bresciano con il figlioletto. Non solo: una receptionist dell’albergo di lusso lo avrebbe riconosciuto tra i clienti. Il documento del bresciano – la carta di identità – sarebbe stato registrato proprio il 30 giugno. Poi il vuoto assoluto.

La compagna e il figlio erano poi rientrati in Spagna. “Siamo stati insieme in Spagna fino al momento della sentenza” aveva raccontato la donna. L’ipotesi è che fosse fuggito verso un paradiso fiscale: da Capo Verde, all’Africa fino alla vicina Svizzera. Invece era a casa.

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