Lo annunciano gli avvocati dell’azione inibitoria collettiva presentata il 13 giugno. Ok dal Cdm al progetto anche in varie fasi.
Messina – La sezione Imprese del tribunale di Roma ha fissato per venerdì 27 settembre, alle 11:30, la prima udienza per la trattazione dell’azione inibitoria collettiva presentata lo scorso 13 giugno, su incarico di 104 privati cittadini, contro la Stretto di Messina spa. Lo annunciano gli avvocati Aurora Notarianni, Giuseppe Vitarelli, Maria Grazia Fedele e Antonino De Luca, che fanno parte del collegio di difesa.
“È stato compiuto il primo passo – dichiarano i legali – affinché, con questo nostro ricorso, si possa ottenere la cessazione da parte della società Stretto di Messina di ogni atto o comportamento pregiudizievole dei diritti e degli interessi collettivi diffusi e giuridicamente protetti”. Si tratta, in particolare, di un’Azione Inibitoria Collettiva per chiedere al giudice di accertare la responsabilità della società ed il danno ingiusto causato per la violazione del dovere di diligenza, correttezza e buona fede proseguendo nell’attività per la realizzazione dell’opera nonostante il ponte sullo stretto di Messina non abbia alcun reale interesse strategico e non è fattibile sotto i profili ambientali, strutturali ed economici.
I 104 privati cittadini che hanno intrapreso questa azione “vivono e amano le due sponde dello Stretto di Messina ed hanno un interesse comune alla tutela del paesaggio, del patrimonio storico e archeologico, dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi ed intendono porre in essere ogni attività necessaria a preservare il territorio, la qualità della vita, la salute e il benessere anche nell’interesse delle future generazioni”. I ricorrenti, con questa class action, narrano la storia della società e del progetto ed evidenziano la fondatezza delle proprie ragioni sostenendo che il decreto cd ponte – che ha resuscitato atti e soggetti – è costituzionalmente illegittimo e contrario alla normativa europea ed in conseguenza denunziano l’illegittimità dell’operato della società guidata da Pietro Ciucci, per violazione di numerose norme interne ed eurounitarie, oltre che internazionali”.
Intanto il decreto legge Infrastrutture approvato in queste ore in Cdm autorizza il Mit ad approvare il progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto di Messina “anche per fasi costruttive”, invece che “entro il 31 luglio 2024”, come era previsto inizialmente nel decreto sul Ponte del marzo 2023. Per determinare l’aggiornamento del valore contrattuale dell’opera, il decreto Infrastrutture conferma quanto previsto dal decreto Stretto, cioè che si deve calcolare il rapporto fra le tariffe del 2023 e quelle del 2021, ma aggiunge la previsione “laddove applicabili”.
Il decreto Infrastrutture dispone anche che “la società concessionaria può avvalersi del personale delle società del Gruppo Ferrovie dello stato italiane in regime di distacco per l’espletamento delle attività tecniche e scientifiche fino a un contingente massimo di centocinquanta unità”, e non più cento, come era previsto inizialmente nel decreto sul Ponte, approvato nel marzo 2023 e convertito in legge nel maggio successivo. Il provvedimento approvato prevede che l’importo aggiornato del contratto con il contraente generale (il consorzio Eurolink, guidato dal Gruppo Webuild) sia sottoposto ad asseverazione da parte di uno o più soggetti di adeguata esperienza e qualificazione professionale, individuati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Il nuovo decreto legge individua inoltre le modalità operative per consentire alla società Stretto di Messina di svolgere internamente l’attività di direzione lavori dell’opera, dopo le modifiche di legge che vietano al contraente generale di svolgere tale attività.