Bloccate 137 “due ruote” per un valore di oltre 500mila euro. Contestata evasione di diritti doganali per 161mila euro.
Sondrio – I finanzieri hanno portato a termine una complessa operazione a contrasto del contrabbando di biciclette provenienti dalla zona extra-doganale di Livigno. L’operazione Green Bike, così chiamata per la massiccia presenza di biciclette elettriche tra quelle sequestrate, è scaturita a seguito di un costante monitoraggio effettuato dai militari presso il valico di Piattamala che ha permesso di intercettare un anomalo volume di biciclette transitate attraverso il confine, specialmente nella stagione estiva, commercializzate nell’area extra-doganale di Livigno.
La successiva analisi dei dati raccolti ha portato alla luce il sistema fraudolento in quanto, a fronte di numerose esportazioni di biciclette verso Livigno risultavano in dogana esigue operazioni di importazioni delle stesse merci verso il territorio dello Stato. Le Fiamme gialle di Tirano sono pertanto risalite all’identità degli acquirenti attraverso le garanzie delle bici, attivate presso i portali delle società fornitrici e, una volta appurato che la residenza degli stessi era ubicata fuori da Livigno, hanno proceduto a contestare le ipotesi di contrabbando.
L’attività ha portato complessivamente al sequestro di 137 biciclette per un valore di oltre 500mila euro e la verbalizzazione di 185 soggetti, con evasione di diritti doganali (dazi doganali + IVA) pari a 161mila e la segnalazione di ulteriori 26 soggetti alle competenti autorità di altri Stati per aver introdotto illecitamente altrettante biciclette nel territorio doganale dell’Unione Europea. I finanzieri hanno inoltre proceduto ad eseguire controlli fiscali nei confronti degli esercenti livignaschi che avevano ceduto le biciclette poi introdotte fraudolentemente nell’area doganale europea riscontrando irregolarità per ricavi non dichiarati nonché mirati approfondimenti antiriciclaggio sanzionando pagamenti in contanti sopra la soglia consentita dalla legge.
L’Agenzia Dogane e la Gdf hanno poi proseguito l’attività con la riscossione di oltre 250mila euro relativi a sanzioni comminate e proventi del riscatto delle biciclette, emettendo 25 atti di accertamento nei confronti di altrettanti soggetti che non hanno inteso regolarizzare la loro posizione.