Vanessa uccisa con 8 coltellate. L’arma del delitto e i video che inchiodano Bujar

Terminata l’autopsia sulla salma della giovane madre: fatali i colpi al cuore e al polmone. Esaminato anche il feto: prelevato il Dna per stabilire chi è il padre. Mentre spuntano i filmato che riprendono il kosovaro mentre scavalca la recinzione della villetta della vittima.

Treviso – Otto coltellate, quattro profonde, le altre due più superficiali, inferte con un grosso coltello dalla lama lunga 20 cm., fatali quelle al cuore e al polmone sinistro. Così è morta, alle 11.21 di martedì 19 dicembre, Vanessa Ballan, colpita con inaudita violenza nella sua casa di Spineda, frazione di Riese Pio X nel Trevigiano. A rivelarlo l’autopsia, svolta stamani 22 dicembre dall’anatomopatologo Antonello Cirnelli sul corpo della giovane madre.

Esaminato anche il feto che portava in grembo: l’età gestazionale di quest’ultimo è tra i 2 e i 3 mesi, mentre l’esame del Dna stabilirà con certezza chi è il padre, se Nicola Scapinello, il compagno della donna con cui aveva già avuto un figlio di 4 anni, oppure il suo presunto assassino. Del brutale omicidio è accusato il 41enne kosovaro Bujar Fandaj, già denunciato dalla vittima per stalking, che attualmente si trova in carcere.

Vanessa ha tentato di difendersi con tutte le sue forze anche dai calci e dai pugni che il killer le ha sferrato prima di accoltellarla. A testimoniarlo le varie ferite da difesa e i molteplici tagli a mani e avambracci. Dal corpo della vittima sono state prelevate anche tracce ematiche che potrebbero essere un ulteriore elemento per incastrare il killer. Ora si attende il nullaosta della magistratura per la restituzione della salma ai famigliari e la decisione della data del funerale.

I video che inchiodano Bujar Fandaj

Intanto puntano anche i video che inchiodano Bujar Fandaj, l’uomo di origini kosovare che si trova in carcere per l’omicidio di Vanessa Ballan, la 26enne uccisa tre giorni fa a coltellate a Riese Pio X, nel Trevigiano.

Un frame del video che ritrae il kosovaro mentre scavalca la recinzione della casa della vittima.

Dopo i primi riscontri di alcuni frame, che hanno condotto al fermo, che mostravano un uomo con abiti “simili a quelli sequestrati dall’indagato al momento dell’arresto e con corporatura compatibile, ripreso mentre si aggirava nei pressi dell’abitazione della vittima la mattina del 19 dicembre”, spunta un altro video che mostra Fandaj all’opera. Il kosovaro è stato ripreso mentre scavalcava la recinzione della villetta della 26enne, introducendosi nella casa della vittima.

Il martello con cui Fandaj avrebbe fatto irruzione.

Inoltre, sul luogo del delitto, è stato rinvenuto un martello con la scritta ‘7 color’, “che fa capo all’indagato” con il quale il presunto assassino avrebbe rotto il vetro di una porta finestra per poi irrompere nell’abitazione (l’attrezzo è stato poi posto sotto sequestro). I carabinieri hanno trovato anche “il coltello con manico di legno e lama di 20 cm ritrovato nel lavello della cucina parzialmente lavato e anch’esso sottoposto a sequestro”. L’arma è risultata identica ad un altro coltello rinvenuto nella borsa degli attrezzi di Fandaj e che è risultato essere della stessa serie di quelli trovati nella casa di quest’ultimo.

Il coltello da cucina, probabile arma del delitto
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