Asti, gestivano traffico di droga e armi dal carcere: incastrati dagli agenti

I quattro erano stati arrestati nel 2022 dopo aver esploso colpi di arma da fuoco nei pressi del pronto soccorso.

Asti – Poco dopo la mezzanotte del 19 aprile 2022, avevano esploso colpi d’arma da fuoco nei pressi del triage del Pronto Soccorso cittadino, ma pochi giorni dopo erano stati identificati grazie alle indagini condotte dalla Squadra Mobile e poste in manette per detenzione e porto illegale di armi da sparo, ricettazione di armi nonché per il reato di detenzione continuata a fine di spaccio di sostanza stupefacente. Uno di loro, peraltro, era già in carcere in quanto arrestato nell’agosto 2022 in flagranza del reato di illecita detenzione di arma da sparo.

Ora però gli inquirenti hanno scoperto che i pregiudicati hanno continuato, dalle rispettive carceri, a trattare affari illeciti funzionali al traffico delle armi e della sostanza stupefacente, comunicando con micro cellulari detenuti illegalmente, progettando le azioni ritorsive e giurando la realizzazione di attacchi mirati una volta liberi, non arretrando neanche con i processi in corso. Per questo un’altra complessa attività di Polizia Giudiziaria da parte della Squadra Mobile di Asti, coordinata dalla Procura della Repubblica di Asti, coadiuvata da personale della SISCO di Torino, del Reparto Prevenzione Crimine di Torino, dalle Unità Cinofile della Polizia di Stato di Torino Caselle e della Polizia Penitenziaria di Asti, ha portato all’esecuzione, nei confronti degli stessi quattro soggetti, di altre quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere. Tre di loro sono già detenuti mentre uno è agli arresti domiciliari e gli altri già detenuti.

Le perquisizioni svolte nel 2022 all’interno del quartiere Praia, avevano portato al sequestro di circa 2000 euro, mezzo chilo tra marijuana e hashish, 2 fucili a canne mozze, 1 pistola provento di furto, 1 ordigno pirotecnico illegale con effetti micidiali, 1 scooter rubato e 2 micro telefoni.

Dopo tali rinvenimenti l’attività investigativa è proseguita e ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei 4 detenuti, circa le loro responsabilità, soprattutto attraverso le tracce biologiche genetiche rinvenute sulle armi da sparo e sull’ordigno micidiale artigianale. Grazie alle minuziose e persistenti investigazioni sono inoltre emersi precisi elementi probatori a loro carico relativamente all’acquisto, la detenzione e il porto illegale di ulteriori armi da sparo e munizioni.

Il quadro emerso si è rivelato particolarmente preoccupante facendo emergere l’intenzione ostinata di utilizzarle per compiere talune condivise azioni violente di vendetta a scopo intimidatorio nei confronti dei rivali al fine di contendersi gli affari illeciti nel quartiere Praia, attribuirsi una supremazia del territorio e ricambiare alcuni affronti subiti, divenuti questioni d’onore.

La carcerazione non è riuscita a porre un limite agli indagati, che dalle rispettive carceri hanno continuato a trattare affari illeciti funzionali al traffico delle armi e della sostanza stupefacente, comunicando con micro cellulari detenuti illegalmente, progettando le azioni ritorsive e giurando la realizzazione di attacchi mirati una volta liberi, non arretrando neanche con i processi in corso.

In occasione delle misure disposte ieri, sono state svolte perquisizioni anche presso alcuni istituti di detenzione piemontesi, che hanno permesso di porre in sequestro 34 grammi di cocaina, un proiettile, varia documentazione, alcuni cellulari e utenze telefoniche, nonché di trarre in arresto in flagranza un quinto soggetto per detenzione ai fini di spaccio di cocaina, tradotto presso il carcere di Torino.

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