Raggira un’anziana con la “truffa del pacco postale”, arrestato

Autore della truffa un ventinovenne campano, che fingendosi suo figlio è riuscito a scucire alla donna un milione di euro.

Roma – Un uomo di 29 anni di origine campana è stato arrestato con l’accusa di truffa aggravata in concorso ai danni di una persona anziana. L’indagine è scaturita da una denuncia presentata nel luglio scorso da una donna di 83 anni presso gli uffici del commissariato Villa Glori. La stessa aveva raccontato ai poliziotti le modalità del raggiro che aveva subito.

Alla donna era giunta una telefonata da parte di una persona che si spacciava per il figlio; nel corso della conversazione, l’uomo le aveva chiesto di ricevere per suo conto un pacco postale e che per questo motivo sarebbe stata contattata da Poste Italiane, poiché avrebbe dovuto pagare il pacco in contrassegno. Appena chiusa la conversazione, la donna puntualmente aveva ricevuto sulla sua utenza telefonica fissa la chiamata del finto addetto delle Poste, che le comunicava che per la ricezione del pacco avrebbe dovuto pagare la somma di 5300 euro.

L’anziana, che aveva fatto presente di non disporre in casa di tale cifra, era stata quindi invitata dell’interlocutore telefonico a lasciare in consegna degli oggetti preziosi. Alla fine di questa telefonata la donna ne riceveva un’altra sempre dal finto “figlio” che la rassicurava invitandola a consegnare tutto. Puntuale è arrivato quindi il finto, corriere al quale la donna ha consegnato monili in oro e orologi per un valore di oltre un milione di euro, tra gli oggetti consegnati dalla donna vi erano: 15 monete Krueger-Rand in oro, 73 monete antiche in oro, vari accendini in oro, orologi da tasca e da polso, spille, bracciali, anelli e collane, tutto in oro, diamanti e perle.

A seguito di quanto denunciato dalla donna, i poliziotti, coordinati dalla Procura della Repubblica, sono risaliti, esaminando le registrazioni delle videocamere di sorveglianza presenti in strada, al 29enne, nei confronti del quale è stata eseguita l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, mentre continuano le indagini per la ricerca dei complici.

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