Le indagini antimafia hanno portato al sequestro di 103 immobili e beni finanziari nell’ambito dell’inchiesta sul riciclaggio di denaro sporco e speculazioni edilizie.
Napoli – Militari dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro emesso dalla Sezione per l’Applicazione delle Misure di Prevenzione del tribunale di Napoli, su proposta della locale Procura della Repubblica, avente ad oggetto un patrimonio mobiliare e immobiliare del valore di circa 40 milioni di euro.
Il provvedimento scaturisce da complesse indagini condotte nei confronti di un imprenditore edile di Melito di Napoli (NA), già condannato in primo grado a quattro anni di reclusione per aver riciclato denaro proveniente da truffe assicurative poste in essere da un soggetto contiguo a vari clan camorristici (quest’ultimo a sua volta destinatario di un sequestro di beni nel mese di dicembre u.s.).
L’imprenditore destinatario della misura di prevenzione patrimoniale è inoltre attualmente imputato per una grave vicenda di lottizzazione abusiva e di truffa aggravata in danno del Comune di Melito (c.d. speculazione del Parco Primavera). Operazione posta in essere procurandosi un ingiusto ed ingente profitto, dato dalla trasformazione di una zona commerciale in zona residenziale, e agevolando l’operatività del clan Di Lauro, poi clan degli scissionisti, operante prevalentemente nella zona settentrionale di Napoli e provincia.
Le indagini economico-patrimoniali eseguite sull’imprenditore melitese e sui componenti del suo nucleo familiare avrebbero acclarato l’esistenza di redditi dichiarati del tutto irrilevanti e decisamente incongruenti rispetto agli investimenti finanziari, patrimoniali e societari.
Su queste basi, in applicazione delle disposizioni del “Codice Antimafia”, sono stati sottoposti a sequestro 103 immobili siti a Melito di Napoli, 7 rapporti finanziari, 1 autovettura, 2 compendi aziendali e le quote di 2 società riconducibili, direttamente o indirettamente, al proposto.