Nonostante la gravità del gesto, la vittima ha riportato solo lesioni lievi guaribili in sette giorni ed è stata già dimessa.
Reggio Calabria – Ennesimo episodio di violenza ai danni di operatori sanitari, stavolta in un ospedale calabrese. Nella mattinata del 26 gennaio, un operatore socio-sanitario di 43 anni è stato accoltellato nel reparto di pneumologia del Grande Ospedale Metropolitano (Gom) di Reggio Calabria da un paziente di 63 anni, originario della stessa città.
L’aggressione è avvenuta durante il normale svolgimento delle attività ospedaliere. Il paziente ha ferito l’operatore al braccio con un coltello o uno strumento appuntito. Nonostante la gravità del gesto, la vittima ha riportato solo lesioni lievi guaribili in sette giorni ed è stata già dimessa.
Sul posto sono intervenuti immediatamente i carabinieri, che hanno bloccato l’aggressore. Nei suoi confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari all’interno dello stesso reparto in cui si sono verificati i fatti. Le autorità stanno indagando per chiarire le motivazioni che hanno portato all’aggressione e per capire come l’aggressore sia riuscito a introdurre o utilizzare un’arma bianca nel reparto ospedaliero.
La Uil Fpl di Reggio Calabria ha condannato fermamente l’accaduto, sottolineando la necessità di un intervento urgente per garantire maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro.
“È inaccettabile che chi si dedica quotidianamente alla tutela della salute pubblica debba operare in un clima di paura e insicurezza”, si legge in una nota del sindacato. La Uil Fpl ha ribadito l’importanza della campagna “Proteggere chi ci protegge”, volta a sensibilizzare le istituzioni sull’urgenza di implementare misure concrete per tutelare gli operatori sanitari.
“Non possiamo permettere che episodi di violenza come quello di oggi si ripetano. Chi lavora per la salute pubblica deve essere rispettato e protetto”, conclude la nota.