La Corte d’Assise d’Appello di Milano concede altri due mesi agli esperti per valutare la capacità di intendere e volere dell’imputata. La sorella: “Se la dichiarassero incapace, non ci crederei”.
Milano – Ci vorranno altri due mesi per stabilire se Alessia Pifferi, condannata in primo grado all’ergastolo per aver abbandonato la figlia di appena 18 mesi fino a causarne la morte per stenti, fosse capace di intendere e volere al momento dei fatti. La Corte d’Assise d’Appello di Milano, accogliendo la richiesta dei periti incaricati, ha prorogato i termini per il deposito della relazione psichiatrica, fissandoli al 27 agosto 2025.
I nuovi specialisti incaricati – lo psichiatra Giacomo Francesco Filippini, la neuropsicologa Nadia Bolognini e il neuropsichiatra infantile Stefano Benzoni – dovranno valutare la presenza di un eventuale disturbo cognitivo nella 38enne milanese, come sostenuto fin dall’inizio dalla difesa. Nel processo di primo grado, però, la Corte aveva ritenuto Pifferi pienamente capace di intendere e volere.
Le prossime tappe del processo sono già state fissate il 24 settembre l’audizione in aula dei periti, il 22 ottobre il possibile sentenza d’appello.
All’uscita dall’udienza, la sorella dell’imputata, Viviana Pifferi, parte civile nel processo, ha commentato duramente: “Se dichiarassero l’incapacità non ci crederei. Il nostro cuore è spezzato a metà”.
Il dramma della piccola Diana si consumò nel luglio del 2022: lasciata da sola in casa per sei giorni, senza cibo né acqua, mentre la madre si trovava fuori città, la bambina morì di stenti nel lettino. “In questi giorni, con questo caldo, penso a lei – ha aggiunto Viviana – a come dev’essere stata abbandonata a morire mentre sua madre era fuori a divertirsi. Sono passati quasi tre anni, ma il dolore è lo stesso.”
La difesa continua a puntare sulla fragilità mentale dell’imputata, mentre la Procura ha sempre sostenuto la lucidità e la piena consapevolezza del gesto. L’ultima parola spetterà alla Corte d’Appello, in attesa della perizia che potrebbe riscrivere – o confermare – il destino giudiziario di Alessia Pifferi.