La Finanza passa al setaccio lo scalo napoletano: gli operatori non hanno mai versato le imposte previste per i voli privati.
Napoli – La Guardia di finanza di Napoli ha segnalato all’Agenzia delle Entrate un’evasione di oltre due milioni di euro. Sotto accusa sono finite 134 società straniere specializzate nel trasporto privato aereo di passeggeri (i cosiddetti aerotaxi), attive nello scalo aeroportuale di Capodichino. Secondo le indagini non avrebbero versato al fisco più di due milioni di euro nel periodo compreso tra il 2020 e il 2023.
Le imposte per il trasporto privato di passeggeri, mediante elicottero o aeromobile, variano in base alla tratta percorsa e sono dovute per ogni passeggero presente a bordo. Ad esempio, per un tragitto tra i 100 e 1.500 km è prevista un’imposta di 100 euro per ogni passeggero; per tratte di chilometraggio superiore il tributo aumenta a 200 euro. L’imposta ha naturale ambientale: serve a limitare le attività e i servizi che hanno un impatto negativo sull’ambiente, come l’emissione dei gas serra. Il gettito fiscale ottenuto è destinato all’attuazione di interventi di salvaguardia ambientale.
I finanzieri, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno scoperto l’ingente evasione incrociando i dati delle dichiarazioni uniche dei vettori, depositate presso le società di handling operative all’Aeroporto di Napoli, con le risultanze delle banche dati della Guardia di finanza.
Alcune società hanno già aderito ai verbali dei finanzieri, versando all’Erario quanto dovuto.